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  • Immagine del redattoreAnna Stellari

Stare accanto

‘’Vorrei qualcuno che mi stesse accanto’’ per me equivale a dire ‘’vorrei qualcosa da magiare’’ e poi lamentarsi perché la pietanza in tavola non è di nostro gradimento.

Io l’ho fatto, più volte.




Non è scontato cosa intendiamo con queste parole. Ognuno di noi è diverso e, anche se in buona fede, si può interpretare a proprio modo il comportamento da adottare.


Prima di lamentarci, prima di sentirci soli, non capiti, incompresi possiamo provare a fare un atto di responsabilità chiedendoci se noi, in prima persona, ci siamo presi il tempo di spiegare cosa volevamo e di cosa avevamo bisogno.


C’è chi vuole silenzio, chi sostegno, chi solitudine, chi compagnia, chi tutte queste cose insieme e chi altro, ma forse ciò che accomuna tutti è la voglia di essere capiti.


Essere in sintonia con una persona a tal punto da non aver bisogno di spiegarsi e allo stesso tempo riuscire perfettamente a capirsi non è fortuna però, è lavoro.


Troppo spesso sento associare alla fortuna l’impegno di ascoltare, di chiedere, di comprendere reazioni che possono apparire strane, fuori luogo, o più semplicemente diverse dalle nostre.


Condividere, nei momenti di calma, sensazioni e pensieri che suscitano determinate situazioni ripeto non è ‘fortuna’ ma impegno allo stato puro.


Se vogliamo quella ‘sintonia’ quel ‘mi basta uno sguardo’ bisogna volerlo a tal punto da dedicare tempo, cura, sacrificio e tanto del nostro impegno. Non basta parlare una volta che il problema si presenta, ma bisogna farlo prima, durante e anche dopo. Non basta nemmeno una sola volta.


Ed è lunga ed è dura ma ‘’devi volere i tuoi sogni più di quanto vuoi i tuoi drammi’’.


Prendere il tempo di spiegare ciò che ci piacerebbe ricevere, con la massima umiltà, a chi ci vuole stare accanto è un regalo immenso che facciamo a noi e a loro.


Non si tratta di ‘pretendere qualcosa’ ma piuttosto di condividere il nostro pensiero, la nostra volontà, con chi è interessato e meritevole di ascoltarci.


Chi ci ascolta infatti in qualche modo ci sta donando un pezzo di se, ma ricordiamoci che anche chi condivide le sue più intime emozioni sta facendo all’altra persona un dono di eguale portata, quindi pondera bene con chi parlare e chi ascoltare.


Se farai entrambe le cose, con quel livello di impegno, non potrai farlo con tutti e vorrei che non ti sentissi nemmeno in obbligo di doverci riuscire o semplicemente provare.


Stringi il cerchio per qualità non quantità di persone, per loro e per te troverai tutto il tempo di cui hai bisogno.

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