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Immagine del redattoreAnna Stellari

Una alla volta

Siamo arrivati quasi alla metà del mese più carico di buoni propositi di tutto l'anno. Di quanti di loro ti sei già dimenticato?


A dicembre siamo felici e speranzosi. A gennaio iniziamo bene, nella migliore delle ipotesi, alla peggio invece procrastiniamo già per febbraio. In ogni caso è difficile mantenere i famosi ''buoni propositi''.


Le soluzioni sono due: dirci che siamo indisciplinati e procrastinatori seriali senza speranza, oppure capire perché succede e invertire la rotta.





Già nella parola ''buoni propositi'' c'è un grande errore: il plurale.


Se infatti pensiamo di introdurre contemporaneamente dieta, palestra, meditazione, passeggiata serale, alimentazione controllata, sveglia alle 6, produttività al lavoro, saremo un fallimento a prescindere dal nostro impegno.


Quello che in queste situazioni si attiva nel nostro cervello è il meccanismo del ''tutto o niente''. Se non riusciamo a fare una delle cose che ci siamo prefissi di fare, non faremo tutte le altre con un effetto a cascata.


Così ci riproviamo e appena una cosa ci sfugge ci concediamo di non fare anche tutte le altre. Con il tempo, la stanchezza e la mancanza di risultati abbandoniamo tutti i buoni propositi in cui avevamo creduto.


Conosco bene questo meccanismo perché l'ho studiato e perché l'ho attuato in prima persona, rimandando ad un ''momento migliore'' tutte le cose che avrei voluto e dovuto fare. Facendo così ho rimandato tanto e ho imparato a mie spese qual è l'unica cosa che in questi casi funziona: una alla volta.


Non importa in quanti aspetti e ambiti della vostra vita vorreste o dovreste cambiare, se non ne scegliete uno, non farete mai nulla.

Anche scegliere un solo ambito può non bastare. Molto spesso infatti per migliorare sotto un determinato aspetto bisogna lavorare su cose diverse. Vale anche qui la stessa regola: una cosa alla volta.


Ripescate i vostri buoni propositi ed evidenziatene uno ed uno soltanto. Di questo siate molto specifici e introducete una singola azione.


Immaginiamo che l'ambito sia un'alimentazione migliore, sono tanti gli aspetti su cui si può lavorare: bere di più, mangiare più frutta e verdura, eliminare gli zuccheri. Oppure mantenersi in forma: prendere le scale invece dell'ascensore, fare 30 minuti di passeggiata al giorno, un percorso in palestra e via dicendo.


Dell'ambito che voi avete scelto, selezionate il gesto o la pratica che ritenete più semplice e partite proprio da quella. Ogni giorno, con costanza.


E se un giorno salto?

Provate ad essere più disciplinati che potete, soprattutto vista la semplicità del singolo gesto. Se proprio dovesse succedere però non rimandate al giorno dopo ma fate il minimo anche quel giorno. Mi spiego meglio.


Immaginiamo che l'attività scelta sia bere più acqua. Arrivati a fine giornata vi siete resi conto che proprio quel giorno non avete rispettato il vostro proposito. Ecco, invece di andare a letto con questo pensiero provate a fare il minimo che potete per quella giornata: bere un bicchiere d'acqua, uno solo.


Quel piccolo gesto non serve tanto per il vostro proposito ma piuttosto per la vostra attitudine mentale. E' importante infatti abituare la testa a non rimandare, a fare anche il minimo ma a non rimandare.


Vi ricordate dell'effetto a cascata di cui vi parlavo all'inizio? ecco succede anche con i propositi che riuscite a mantenere. Se mi prefisso 5 propositi e ne porto a termine solo 2 sarà facile sentirsi frustrati, arrabbiati e con un autostima che si abbassa sempre di più. Se mi prefisso 1 solo proposito e ne porto a termine 2 sarà facile sentirsi felici, carichi e pieni di voglia di fare.


L'attitudine mentale diversa porta a valutare lo stesso risultato in modo completamente diverso.


Non vi resta che applicare quanto letto con il vostro singolo buon proposito.

Buon Lavoro!




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