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  • Immagine del redattoreAnna Stellari

La trappola del valore

Ti sei mai sentito frustrato da quello che hai ricevuto rispetto a quanto hai dato?


Il periodo natalizio è un momento di scambio reciproco di doni, materiali e non. Questo scambio può non caratterizzare il nostro natale, ma è sicuramente caratteristico delle nostre vite. Esattamente come con i regali, non sempre quello che doniamo è proporzionale a quello che riceviamo. Va bene, fa parte del gioco e ci strappa molto spesso anche un sorriso.



Certe volte invece può succedere di sentirci frustrati per quello che riceviamo in ambiti più importanti e significativi delle nostre vite. Nel lavoro, nell'amicizia, nelle relazioni più intime.

''E' davvero questo quello che mi merito? ''E' per questo che sto lavorando così duramente?'' quante volte la mente è occupata da queste domande.


Ci si sente impotenti, arrabbiati, tristi, frustrati ed normale che sia così. Tenerci a qualcosa e stare male nel non vedere i frutti del tempo e del lavoro dedicatogli è umano e assolutamente naturale. Questo però non deve farci cadere in quella che io chiamo ''la trappola del valore''.


Questa trappola appunto ci fa credere che il nostro valore è misurato in base a quello che riceviamo e non è così. Tu sei quello che dai, non quello che ricevi.


Quella frustrazione può prendere il sopravvento e farci rispondere di riflesso a quello che riceviamo. Al bene rispondiamo con il bene e al mare con il male. “Non rispetto chi per prima non mi rispetta” si dice così no ? Eh invece forse è meglio di no.


Se non ci sentiamo amati, rispettati, voluti, apprezzati possiamo semplicemente scegliere di andare. Non c’è bisogno di rispondere con la stessa moneta, possiamo pagare il conto e andare via.


C’è chi ci riesce. Chi non risponde con la rabbia alla rabbia. Chi non risponde con la paura alla paura. Chi non risponde con la violenza alla violenza. Chi non risponde con l’indifferenza all’indifferenza. Chi non risponde agli insulti con gli insulti. Chi non risponde con maleducazione alla maleducazione. Chi non risponde con la cattiveria alla cattiveria.


Chi lo fa, chi riesce veramente a farlo, salva se stesso e chi gli sta di fronte.

Ad entrambi dimostra che esistono determinate situazioni ma che a queste si può scegliere di reagire in modo diverso.


Tu non sei quello che ricevi, tu sei quello che dai. Le cose tornano indietro con un tempo che non sempre è preciso, chiaro e visibile. Il “karma” sicuramente esisterà ma non il rapporto causa effetto immediato che ci siamo convinti porti con sè.


Per questo è importante che oggi ti sia ben chiaro che potrai ricevere tante cose. Non tutte belle purtroppo. Ma tu sei e resti quello che dai, non quello che ricevi.

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