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  • Immagine del redattoreAnna Stellari

I privilegiati


Ti auguro di non nasconderti mai dietro le scelte ‘difficili’ , che di difficile c’è davvero poco. 

Non amo la retorica del “quanto siamo fortunati, ci sono tante persone che stanno peggio di noi’’.  Però ogni tanto, per rinfrescare la memoria, un bel bagno di realtà si. 


La mia memoria, che spesso vacilla, è stata catturata in questi giorni da una foto di un viaggio fatto a Marrakech .



Una città incantevole, per cultura, tradizioni, profumi e colori. Una città però che pone tanti limiti, soprattutto per le donne, che intaccano la libertà di pensiero ed espressione in forme diverse. 

Tra le altre cose il Marocco si può considerare un paese evoluto sotto diversi punti di vista, non ho infatti bisogno di farti esempi di altri posti dove le condizioni di vita non hanno nemmeno uno standard che consente la sopravvivenza.


Chiariamo quindi che: se vivi in un paese che ti da la libertà di vestirti, parlare e credere in ciò che vuoi, se hai un tetto sopra la testa e acqua potabile a tua disposizione non sei semplicemente fortunato, sei anche un privilegiato.


Ci vuole che qualcuno ci ricordi che quelli che noi chiamiamo problemi, il più delle volte, sono davvero piccole cose. Credimi lo voglio ricordare a me stessa prima ancora di farlo con qualsiasi altra persona. 


Con questo non voglio dire che dovremmo sempre e solo sorridere davanti alle sventure più o meno gravi che accadono durante la nostra giornata o durante le nostre vita. Penso sia normale arrabbiarsi, avere dei momenti no e via dicendo. Non voglio nemmeno sminuire le problematiche che volenti o nolenti ci toccano in qualche modo.


Mi piacerebbe però fare per te quello che la foto che ho rivisto ha fatto per me: mettere le cose in prospettiva. 


Mi ha fatto pensare che la mia paura di fare qualcosa nasconde di fondo il privilegio di poterla fare. La mia rabbia per determinati risultati nasconde lo stesso privilegio di averci potuto provare.


Vorrei dare meno cose per scontate e fare spazio per l’infinita gratitudine verso tutto ciò che ho smesso di vedere ma che continua a circondarmi. 


Che sia questo un promemoria, per me e spero anche per te.

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