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  • Immagine del redattoreAnna Stellari

Trasformativa

Una cosa che si dice spesso è che la meditazione sia trasformativa. 

Penso non ci sia termine migliore per descriverla e andando avanti con il tempo riesco a cogliere con maggiore profondità il senso di quella parola. 

Ispirata da Alessandra però vorrei raccontarti di quando avviene questa trasformazione.


 

A differenza di quanto si possa pensare, quando si medita, ti prego fammi passare questa frase, “non succede nulla di trasformativo”.


La pratica di meditazione è un momento di lavoro, di cura di se, di esercizio. Alle volte è semplice ed aiuta a centrarsi dando una svolta alla giornata. Altre volte è estremamente complicata, avvilente e frustrante. Altre volte ancora è innocua , tenue e leggera. Questa è la pratica per me. 


La pratica porta delle sfide diverse, ci prepara, ci fortifica e ci arricchisce. Essendo una pratica non è semplice da spiegare a parole ma il concetto più vicino che mi viene da proporti è quello di allenamento. Praticando, ti alleni, ti alleni, ti alleni continuamente. 


Poi arriva quel problema. Solitamente quello vecchio, quello che ognuno di noi ha in un ambito specifico della propria vita. Quello con cui lotta e che allo stesso tempo custodisce gelosamente. Arriva. 


Tu ti comporti allo stesso modo, vedi che è la stessa situazione, ti senti avvilito afflitto e sconfortato nell’essere uno spettatore di quel pezzo della tua vita che come un film continua a proiettarsi in una rotazione ininterrotta. Sei sopraffatto dai pensieri e con velocità diventa tutto un incubo. 


Ed è proprio mentre stai lì in mezzo, che ti accorgi di qualcosa mai visto prima: il tuo allenamento ti stava preparando a questo.

Sei tu, con il tuo problema, pronto a reagire allo stesso modo, ma in un attimo realizzi che stavolta puoi fare qualcosa di diverso perché sei tu ad essere diverso.  


In un attimo intuisci che la consapevolezza è una forma di libertà e che la sua espressione massima si realizza tutte le volte che capiamo di avere una scelta quando abbiamo sempre negato ci fosse. 


Improvvisamente realizziamo che eravamo troppo impegnati a cercare di spegnere il proiettore di quel film e non c’è mai venuto in mente che potevamo guardare altro, fare altro ed essere altro. 

Quello è trasformativo. La trasformazione non avviene seduti sul tappetino ad occhi chiusi, ma nelle situazioni che riusciamo a vivere in modo diverso.


Tutte le volte che scegliamo di comprendere e non di attaccare, di fermarci e non di scappare, di parlare e non di rispondere, di osservare e non di cercare, quello è trasformativo.

Quando riusciamo a sentire le emozioni senza volerle diverse da quello che sono, quello è trasformativo.

Quando sentiamo la fatica ma questa non è accompagnata dalla voglia di mollare, quello è trasformativo. 

Quando smettiamo di fare pagare al nostro presente gli sbagli del nostro passato, quello é trasformativo.

Quando riesci a capire per quale motivo e per quale momento ti stavi allenando così duramente, quello è trasformativo.


Te lo dico con il cuore in mano, non sempre succede. Non sempre riusciamo ad essere diversi dal modo in cui i nostri drammi ci spingono ad essere, però succede. A piccoli passi, timidamente, lentamente, ma succede.

Praticare non ti rende perfetto e in pace con il mondo, non essendo questo il suo obiettivo. La meditazione è consapevolezza, questo è trasformativo. 


Non ho le parole per poterti descrivere la sensazione che quella trasformazione porta con se. 

Ti auguro di meditare e così facendo di provarlo su di te.

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