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  • Immagine del redattoreAnna Stellari

Le intenzioni per il nuovo anno


Una delle primissime domande che viene fatta ai partecipanti ad un corso di Mindfulness è

‘qual è la tua intenzione venendo qui?’


Le persone solitamente rispondono riferendosi ai loro perché e obiettivi ''Sono qui perché voglio riuscire a..'' ''sono qui perché voglio imparare a ..'' ''sono qui per..''.

Anche io risposi raccontando di un obiettivo specifico e restai stupita nello scoprire che, in una sala di venti persone adulte, nessuno aveva capito la domanda.



Valeria, la ‘mia’ insegnante, ci rispose con la gentilezza che la contraddistingue spiegandoci che la Mindfulness è un modo di essere e non di fare.

Nel fare sono tanti gli obiettivi che possiamo delineare ma nell’essere questa parola perde senso e significato.



Se nella cultura orientale questo è un pensiero semplice e basilare, per noi resta ancora di difficile comprensione. La sentiamo come un’idea poco concreta, fittizia, new age, da filosofia spicciola, ma in realtà è un concetto che ha molto più a che fare con la scienza che con altro.


Sono diversi infatti gli ambiti in cui, quando si redige una ricerca scientifica, non si comunica ai ricercatori quali siano gli obiettivi della ricerca stessa. Non si fa perché avere un obiettivo influenza inevitabilmente quello che si studierà.

E’ un processo mentale molto semplice: cerchiamo qualcosa che ci dia conferma delle nostre idee ed escludiamo tutto quello che potrebbe in qualche modo confutarle. Se invece non abbiamo ‘idee’ in merito siamo costretti ad analizzare tutto, a cogliere e dare importanza anche ai particolari apparentemente irrilevanti, perché non sappiamo dove potranno condurci.


Prova a pensare a tutte le cose importanti che ci sono nella tua vita adesso, ti ricordi il dettaglio che le ha precedute?

Ora pensa a tutto quello che di estremamente doloroso porti con te, ti ricordi il dettaglio che lo ha preceduto?


Erano piccole cose e in un modo o nell'altro adesso non lo sono più.


Non possiamo controllare tutto e non voglio certo ricondurre la tua mente al "cosa sarebbe successo se" ma voglio farti riflettere sull'importanza delle nostre intenzioni.


Le azioni che compiamo possono infatti essere determinate da fattori e motivi diversi, ma le intenzioni sottostanti ad esse delineano la traiettoria che prenderanno le nostre scelte.


Continuo a pensare che nella vita di tutti i giorni porsi degli obiettivi sia fondamentale e umano ma, il mio invito per quest'anno, vicino alla solita lista dei nuovi propositi, è quello di fermarsi un attimo a chiedersi ‘quali sono le mie intenzioni?’.


Al di là dei traguardi da raggiungere, delle abitudini da creare o distruggere e di tutte le cose che vuoi 'fare', chiediti chi vuoi essere. Che tipo di persona vuoi essere nel tuo lavoro? nella tua vita privata? nel rapporto con te stesso? Con che intenzione affronterai tutto questo?


In ogni ambito della tua vita, chiediti cosa sei disposto a dare rispetto alla persona che sei e che senti di voler essere. Cosa vuoi condividere e cosa vuoi tenere per te. Quanto sei disposto a rischiare e cosa vuoi imparare a lasciare andare. Con quale intenzione vuoi iniziare o concludere qualcosa. Qualsiasi cosa.


Il 2018, come tutti gli anni trascorsi, ti ha insegnato che certe cose non si potevamo proprio prevedere. Non puoi avere obiettivi, piani e progetti per tutto quello che di inaspettato ti attende, ma puoi sempre scegliere quale sarà la tua intenzione nell'affrontarlo.


Ti auguro di scegliere e di lasciare tutto il resto al 'caso'.

Ti auguro di programmare e di lasciarti sorprendere.

Ti auguro un anno nuovo e non semplicemente un nuovo anno.


Buon inizio!




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