Sono tanti i dubbi che insorgono quando si inizia a fare pratica di mindfulness. Ho cercato di raccogliere alcune delle domande più frequenti nella speranza di aiutare chi si sta approcciando a questo nuovo mondo.
‘’Come faccio a sapere se lo sto facendo nel modo giusto?’’
Giusto o sbagliato, bello o brutto, facile o difficile sono tutti giudizi e la pratica di meditazione non contempla il giudizio. Puoi decidere di farlo o di non farlo, di prenderti quel tempo oppure no. Focalizzati sull’intenzione e sull’azione che porti avanti. Non cercare risultati e non porti degli obiettivi perché entrambe le cose sono esterne e tu stai invece facendo un lavoro interiore.
‘’Esiste un età per farlo?’’
Idealmente sarebbe bello che già i bambini iniziassero a fare delle pratiche di meditazione e sono felice di sapere che in diverse parti del mondo queste vengano inserite nel curriculum scolastico. Detto questo ogni età va benissimo a patto che tu decida di cominciare e non di rimandare a momenti ‘migliori’’. Ogni giorno è un occasione per sperimentare l'essere consapevoli, puoi farlo anche ora semplicemente fermandoti.
‘’Sono una persona agitata e nervosa, come faccio a fare una pratica del genere?’’
Ci sono molte idee e preconcetti sulla Mindfulness e quella che chi pratica sia calmo e tranquillo è una di queste. La meditazione insegna a stare con quello che c’è, qualsiasi cosa sia. Se c’è rabbia, nervosismo, agitazione, stiamo con queste sensazioni, senza forzarle in alcun modo. Solo stando con quello che c’è possiamo permettere a quello che sentiamo di evolvere in altro, altrimenti sarà acqua stagnante che ci portiamo dietro.
‘’Da dove posso iniziare se voglio approcciarmi alla meditazione?’’
Se hai la possibilità di fare un corso MBSR o un piccolo ritiro guidato penso sia il modo migliore, se per qualsiasi motivo non puoi, esistono diversi libri con cui iniziare e capirne un po' di più (di cui ho parlato in un post precedente https://www.glicis.com/blog/8-libri-a-tema-mindfulness) . Ogni persona è diversa quindi ti direi di farti aiutare da qualcuno che conosci che già fa pratica chiedendo e sperimentando insieme, se non conosci nessuno posso essere io quella persona per te, scrivimi pure in privato quali sono i tuoi dubbi e le tue perplessità.
‘’Con il tempo sarò meno distratto nel praticare?’’
I pensieri che distraggono e distolgono l’attenzione dalla nostra pratica ci sono e ci saranno sempre infatti lo ‘’scopo’’, passami il termine, non è quello di eliminare i pensieri o di averne meno, ma piuttosto di essere consapevoli degli stessi. Renderci conto che la nostra testa vaga nel passato o nel futuro, mette in prospettiva tante cose.
‘’Inizio a fare qualche pratica e poi mollo.. come faccio?’’
Penso sia normale ed umano stancarsi e non avere un’auto-disciplina ferrea soprattutto quando serve così tanta pazienza. Rimproverarci e giudicarci non serve a niente possiamo invece sostituire questo comportamento con qualcosa di positivo. Ogni volta che ti viene in mente che non hai praticato prenditi un minuto per farlo, dovunque tu sia, vedi cosa succede.
‘’Io faccio pratica di meditazione e vorrei che anche il mio compagno/a lo facesse, come posso comportarmi?’’
Cerca di praticare per te prima di tutto. I benefici che senti prima o poi si vedranno anche all’esterno e se la persona che hai accanto è attenta vedrà questo cambiamento. Fa si che siano questi cambiamenti a parlare per te. Magari quel momento può essere un’occasione di scambio di idee e prospettive, senza nessuna forzatura o opera di convincimento. Resta aperto a qualsiasi domanda o curiosità ma lascia che sia l’altra persona, con i suoi tempi e i suoi spazi ad avvicinarsi, consapevole del fatto che può succedere come no.
Ho cercato di rispondere senza scendere troppo nei dettagli perché credo che ogni persona abbia tutte le risposte agli interrogativi che si pone se ci si prende il tempo di ascoltarsi, la pazienza di farlo, e l'accoglienza indiscriminata per qualsiasi sia la risposta.
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