Le possibilità sono come fogli di carta, sembrano così leggere che non si riesce mai a spiegare il dolore che si prova tagliandosi.
Ci sentiamo davvero bene quando le concediamo. Bene con noi stessi prima di tutto. Bene anche rispetto alle altre persone con la quale possiamo condividere il nostro gesto di immensa generosità verso chi 'ha sbagliato'. Stiamo facendo un atto di gentilezza e questo ci viene riconosciuto da tutti come qualcosa di buono a prescindere dal resto.
Ci viene insegnato come sia importante provare compassione verso l’altra persona, come per essere delle ‘brave persone’ dobbiamo essere superiori ai gesti altrui.
Questo senso di superiorità lo sentiamo con ogni fibra del nostro corpo quando ci ritroviamo nella posizione di poter perdonare.
Per una frazione di tempo infatti, siamo la parte offesa ma siamo anche dei privilegiati.
Abbiamo il potere di scegliere, abbiamo qualcuno che è disposto a fare i salti mortali per noi, sappiamo di essere ‘dalla parte della ragione’ e questo, anche se non lo diciamo, ci fa sentire bene. Un benessere consistente ma fittizio.
Perdonare qualcuno non fa di noi una persona buona a prescindere.
Non sono i gesti che facciamo che dicono qualcosa di noi, ma è la motivazione sottostante ad essi che ne racchiude il significato.
E le motivazioni possono essere davvero tante.
Ci sono casi in cui dare una seconda possibilità ad una persona è segno di grande amore, maturità e tanto lavoro su se stessi. Ma non è sempre così.
Certe volte stiamo dando a quella persona la possibilità di mostrarsi diversa da com'è realmente perché se così fosse noi non abbiamo sbagliato, non abbiamo investito tempo energie e fatiche nella persona sbagliata. Non abbiamo preso una cantonata colossale. Non abbiamo pianto, sacrificato e direzionato scelte importanti per nulla.
Altre volte lo facciamo per quella piacevole sensazione di ‘fare la cosa giusta’ e di sentirci così ‘la persona giusta’, quasi come a ricevere un premio per i sacrifici dimostrati.
Altre volte ancora non abbiamo semplicemente il coraggio di tagliare una storia che, per quanto sbagliata sia, è quella che conosciamo meglio e che ci fa sentire al sicuro.
In nessuno degli ultimi tre casi però lo stiamo facendo per l’altra persona e questo dovrebbe farci fermare.
Dovrebbe fermare i giudizi positivi o negativi che diamo agli altri difronte alle loro scelte, perché non sappiamo da cosa esse siano realmente spinte. Ma soprattutto dovrebbe fermare la nostra voglia di seguire ciecamente cosa ci hanno detto ‘essere giusto’ a fronte di quello che sentiamo in quel momento come giusto.
Continuare a dare possibilità ad una relazione, un lavoro, una scelta che non ti fa stare bene non fa di te né un eroe né una brava persona, è solo autolesionismo, nella sua forma più banale. Andare avanti, contro te stesso e contro gli altri, non ti rende invincibile, ma solo infantile e irrispettoso.
Siamo molto più normali e umani di quanto ci piaccia ammettere.
Ed normale attaccarsi alle possibilità perché non riusciamo ad accettare la situazione com’è, ma è un’illusione della quale bisogna prendere consapevolezza.
Voglio che tu sappia che puoi dare milioni di possibilità a chi e a cosa vuoi. Dovresti farlo però perché è realmente ciò che desideri, ciò in cui credi e ciò che vuoi, non perché qualcuno ti ha detto che è giusto farlo, non perché così facendo saresti una persona più apprezzata e rispettata. Dovresti essere mosso dalla voglia di migliorare e non da quella di riscatto. Dovresti crescere insieme a questa persona e non costruire una serie di prove per dimostrare che la tua fiducia è stata ben riposta.
E dovresti poterti sentire bene anche quando non te la senti di dare questa possibilità. Questo non fa di te una persona meno buona, meno di cuore, meno meritevole. Tu sai perché lo stai facendo. Sai anche che paradossalmente sarebbe stato più facile restare che andare, sopportare che chiudere, ma non sarebbe stato corretto per nessuno.
'Devo dargli una seconda possibilità?'
Mi sono sentita rivolgere questa domanda da amiche, da conoscenti, da sconosciuti ma soprattutto da me stessa. Oggi credo di aver cominciato a dare una risposta e spero che possa essere un inizio anche per te.
Ci vuole forza, ci vuole tanta autodisciplina e soprattutto ci vuole coraggio per scegliere cosa è meglio per te a fronte di cosa è più facile veloce e immediato, ma ti auguro di sceglierlo e di sceglierti tutti i giorni.
Complimenti per l'articolo! Mi piace soprattutto la parte in cui dici " Dovresti essere mosso dalla voglia di migliorare e non da quella di riscatto. Dovresti crescere insieme a questa persona e non costruire una serie di prove per dimostrare che la tua fiducia è stata ben riposta". So true!
Penso che dare una possibilità possa essere una cosa giusta per me stessa ma una seconda possibilità anche NO ...!!!